E come sempre è tornato fra di noi il periodo più tragico dell’anno, quello che miete vittime su vittime, che riempe le librerie di ogni lettore degno di essere definito tale: gli sconti Adelphi al 25%. Quest’anno sono riuscita nella miracolosa impresa di non comprare nulla proprio per tenere fede ai miei buoni propositi (comprare meno, smaltire di più) ma si sa che gli Adelphi sono un oggetto di culto a cui è difficilissimo rinunciare per cui eccoci qui con una piccola lista dei testi che mi piacerebbe poter recuperare. Magari potremmo trasformarla in una rubrica fissa, chissà.
Intanto, però, iniziamo con questi primi sei titoli!
Il mondo inquieto di Shakespeare, Neil MacGregor
Gli oggetti sono il punto di vista privilegiato attraverso cui Neil MacGregor ci racconta la storia della nostra società. In questo caso si concentra su una piccola porzione di essa, quella che prende vita intorno al 1500: non un libro specificatamente dedicato a Shakespeare ma uno sguardo su venti oggetti che ci raccontano l’Inghilterra Elisabettiana e quella Giacobiana, il pubblico che assisteva alle sue opere, la loro quotidianità e identità, il mondo che lo circondava, il tutto corredato da una gran varietà di illustrazioni, un progetto editoriale di grande livello.
(2017, pp. 315).
Lo diciamo a Liddy?, Anne Fine
Quattro sorelle. Unite, unitissime. Un rapporto apparentemente inossidabile messo a dura prova da un pettegolezzo, da un qualcosa che da un sussurro arriva fino a scuotere le fondamenta di questa famiglia. Una commedia dal gusto tragico, un romanzo costruito in maniera impeccabile che riflette sull’importanza della famiglia, su come il concetto di fiducia venga in essa interpretato e come i segreti rivelino la vera natura delle persone e dei rapporti da esse costruiti. È descritto come un libro crudele, spietato che si legge tutto d’un fiato.
(2002 – prima pubblicazione: 1990, pp. 185).
Luce d’agosto, William Faulkner
Beh, direi assolutamente immancabile. Dal momento in cui ho letto “L’urlo e il furore” è nata in me l’esigenza fisica di recuperare tutta la sua bibliografia: un colpo di fulmine, una scrittura potente che richiede il massimo della concentrazione e che è in grado di restituirti un turbinio di emozioni come pochi altri possono fare. Qui abbiamo Lena, una ragazza incinta, che si avventura nel profondo Mississipi alla ricerca del padre del suo bambino, un uomo solitario e meschino, in lotta con sé stesso: due viaggi, due prese di coscienza diverse che si stagliano sullo sfondo di un’America razzista, rozza, bigotta dove lo spazio per i sentimenti è stato cancellato, dove non c’è alcun tipo di legame destinato a durare e la Guerra di Secessione riecheggia ancora negli sguardi vuoti della gente.
(2013 – prima pubblicazione: 1932, pp. 425)
Questo è Kafka?, Reiner Stach
Una monumentale biografia di uno degli scrittori più amati di sempre: Stach ha dedicato la sua vita alla ricerca di tracce, fatti, prove a lui dedicate, creando una mastodontica biografia in tre volumi, per un totale di oltre 2000 pagine. Qui, invece, porta avanti un’opera di semplificazione, un volume in cui sono sempre gli oggetti il focus attraverso il quale conoscere il mondo, le persone. Si tratta infatti di 99 reperti, documenti, fotografie e tanto altro, un archivio che racconta lo scrittore in maniera inedita, che cerca di darci uno sguardo d’insieme sull’uomo spesso nascosto dietro una narrazione stereotipizzata, smentendo l’immagine di un uomo cupo, chiuso in sé stesso. Come se fosse poi possibile conoscere una persona fino in fondo, come se fosse possibile capire l’uomo soltanto leggendone i libri. Un punto di vista assolutamente da recuperare.
(2016, pp. 360).
Lolly Willowes o l’amoroso cacciatore, Silvia Townsend Warner
Questa è la storia di una donna che, agli inizi degli anni ’20 del Novecento, decide di abbandonare la propria famiglia (che la considera alla stregua di un soprammobile), di non sposarsi e di fuggire in un piccolo villaggio per seguire la sua vera vocazione: diventare una strega. La prima parte di questo romanzo ci racconta l’inquietudine di Lolly nel vivere in questa famiglia conservatrice quando lei non ha alcuna intenzione di seguire il più classico dei percorsi dell’epoca che vuole vederla madre e moglie: deciderà quindi di ritirarsi nella solitudine dove sarà segnata per sempre dall’incontro col Diavolo, un Pan che l’aiuterà a prendere coscienza di sé, in una sorta di percorso femminista di consapevolezza.
(2019 – prima pubblicazione: 1926 -, pp. 176).
Una visita al Bates Motel, Guido Vitiello
Ho avuto la fortuna di avere Guido Vitiello come professore di Cinema durante il mio percorso universitario e sentirlo parlare di Psycho è stato davvero un’esperienza. Per questo attendevo con impazienza questo volume: qui Vitiello assume i panni del detective e ci porta alla scoperta del dietro le quinte di uno dei film più famosi e importanti della storia del cinema attraverso il racconto di aneddoti, ispezionando i luoghi, dandosi al lettore come una sorta di guida delle scene, dello spirito di Hitchcock, dell’inquietudine di fondo che si respira fra uccelli impagliati e ambienti cupi e una ricostruzione attenta di come Hitchcock abbia intessuto uno stile così peculiare e riconoscibile, studiato ancora ai giorni nostri.
(2019, pp. 251).